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Cos’è la Camelina Sativa?

28 febbraio 2018

Avete già sentito parlare della camelina sativa? Probabilmente la conoscete come «falso lino» o con il nome di «Dorella coltivata», «Sesamo di Germania», «Gold of pleasure», pianta delle Brassicacee, utilizzata anche nel Neolitico.

La camelina sativa, della stessa famiglia della colza e della rapa, veniva coltivata nel nord Europa e nel nordest asiatico fino alla metà del secolo scorso perché dai suoi semi si ricava l’olio che veniva utilizzato molta parte del Vecchio Continente. Prima ancora, però, nell’antichità, veniva utilizzata come biocombustibile per accendere le lampade.

 

Ricca di Nutrienti

Oggi la camelina è considerata l’elisir che permette di ridurre i livelli di colesterolo totale e di Ldl, il cosiddetto «colesterolo cattivo».

Da una ricerca dell’Università della Finlandia orientale, i cui risultati sono stati pubblicati su Molecular Nutrition & Food Research, infatti, è emerso che l’olio ricavato dai semi di questa pianta è ricco di Omega-3 (ALA acido alfalinolenico), Omega-6 (acido alfalinoleico), Omega-9 e contiene naturalmente Vitamina E o tocoferolo, ottima fonte di antiossidanti.

Ecco perché la pianta, la coltura della quale venne abbandonata a vantaggio degli oli di colza e di semi di girasole, è stata rivalutata come risorsa da sviluppare, soprattutto alla luce dei benefici che se ne possono ricavare.

Infatti, migliorando il metabolismo dei lipidi e contribuendo al mantenimento dei livelli ideali di colesterolo, riduce i fattori di rischio cardiovascolare.

Va da sé che, essendo una fonte naturale di acidi grassi Omega-3 DHA ed EPA, sintetizzati nel nostro organismo a partire dall’acido Alfa Linolenico e Alfa Linoleico, assumendo camelina si contrasta la secchezza della pelle e delle mucose. Si tratta di un ottimo ricostituente che contrasta affaticamento e stanchezza, agendo anche come antinfiammatorio delle articolazioni.

 

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Come Si Ottiene?

Oltretutto, la coltivazione della camelina è notoriamente a impatto ambientale molto basso perché il seme viene lavorato senza solventi e spremuto meccanicamente a freddo.

Se dalla prima spremitura si ricava un olio pregiato ideale per l’integrazione umana, l’olio di seconda spremitura viene destinato all’integrazione per salmoni e pesci di allevamento.

 

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Come Si Assume La Camelina Sativa?

Per ora Fitoben, l’azienda che si avvale delle proprietà delle piante sfruttandone i principi attivi per il benessere e la salute dell’uomo, ha lanciato sul mercato l’Olio vegetale di Camelina, proponendolo come l’integratore ideale per i vegetariani e i vegani, per i bambini e tutte le persone che non mangiano pesce o preferiscono le fonti vegetali. Dal retrogusto di arachide, è anche piacevole al palato.

 

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Conoscevate già la camelina sativa? Oppure utilizzate altri integratori alimentari?