- Fitness -

CORRERE: QUANDO NON SE NE PUÒ PIÙ FARE A MENO.

28 maggio 2018

In quest’articolo parleremo di corsa, di podismo, di passione e di risultati. Perché chi corre, si vede!

Correre sempre e comunque! Come vanno le vostre corsette? Avete raggiunto una certa autonomia? Quanti minuti riuscite a correre consecutivamente?

Diciamocelo: quando si riesce a tenere il passo per 30 minuti, senza fermarsi, scatta qualcosa nella testa del podista amatore.

Perché sono conquiste come questa che ti fanno venir voglia di prendere “un po’ più sul serio” il mondo della corsa.

 

Correre: quando nasce un amore.

S’incominciano a comprare le riviste specializzate per saperne di più e si capisce che, al di là delle motivazioni iniziali (es. perdere peso), ora l’andare a correre è diventato un qualcosa di diverso.

Benvenuti nel magico mondo del podismo amatoriale. Permettetemi qualche consiglio. Andare a correre con costanza è davvero qualcosa di speciale, di importante. Però, c’è il rischio che si perda di vista il tutto.

Lo dico per esperienza personale. C’è stato un periodo della mia vita nel quale fare podismo era, per me, imprescindibile. Mi facevo allenare a distanza da un famoso maratoneta che mi mandava, settimanalmente, una tabella con gli allenamenti da fare, di solito, in vista di gare amatoriali agonistiche.

Il problema era che se, per un qualche motivo, in un determinato giorno non riuscivo a rispettare i tempi imposti o il tipo di allenamento richiesto, poi vivevo male tutto il resto della giornata. Cattivo umore, delusione, senso di sconfitta.

 

Traguardi raggiungibili. 

Chi corre con abitudine sa a cosa mi riferisco. Mi ostinavo a voler raggiungere traguardi sempre più alti, a chiedere forse troppo dal mio fisico, fino a quando, un giorno, mi sono infortunata a un piede, vanificando mesi e mesi di levate all’alba, chilometri percorsi e via dicendo.

E’ stato il momento nel quale ho ripensato al tutto, ridando alla corsa la sua giusta dimensione.

Perché, ribadisco, “run for your life”non è solo uno slogan, ma una realtà scientifica.

 

Ascoltare il corpo. 

Imparate ad ascoltare il vostro corpo. Se, per un giorno, invece di 10km ne farete 5, o se invece di tenere una media di 5’ al km andrete un po’ più lenti, non muore nessuno.

Anzi, uno degli allenamenti migliori per il vostro fisico di atleti amatori è il giorno di riposo tra una seduto e l’altra.

Nelle prossime settimane, cercheremo di approfondire i vari aspetti legati al mondo del podismo per fare in modo che possiate amare sempre di più questo fantastico modo di stare bene con voi stessi.

 

Correre fa bene. Sta a voi, però, non trasformarlo in qualcosa di negativo.

P.S. Leggete qui per approfondire.