Sembra ieri che si parlava di protezione solare e di prova bikini. Rieccoci, invece, con l’incubo influenza e dei virus parainfluenzali.
INFLUENZA DI MEDIA INTENSITA’.
Senza perdere tempo, rischiando di trovarci impreparati, cerchiamo di capire cosa ci aspetta e come possiamo difenderci, non appena le temperature si abbasseranno.
Il virologo, nonché ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano e Direttore Sanitario IRCCS Galeazzi di Milano, professor Fabrizio Pregliasco, personalità autorevole nel mondo della Sanità, avvisa che la prossima stagione influenzale dovrebbe essere di media intensità, ma che non meno di 5 milioni di persone saranno costrette a letto.
COSA S’INTENDE PER INFLUENZA?
Certo, è una stima. Ma cosa s’intende per influenza? Come dice la parola stessa, comprende una grande varietà di forme infettive, ma possiamo parlare di vera influenza quando c’è la manifestazione di tre condizioni in contemporanea: febbre elevata (>38°) a insorgenza brusca, sintomi sistemici come dolori muscolari/articolari e sintomi respiratori come tosse, naso che cola, congestione/secrezione nasale o mal di gola.
In tutti gli altri casi si parla d’infezioni respiratorie acute o sindromi parainfluenzali. Nulla di grave, è vero, ma non bisogna sottovalutarla.
UN’INDAGINE INTERESSANTE.
Come agiscono gli italiani? Cercano di prevenire? Come si curano?
È stata condotta un’indagine interessante secondo la quale gli italiani si coprono bene, evitano gli sbalzi di temperatura e si lavano spesso le mani.
Questo un vero must per la salute e non solo per l’influenza. Buona parte dei nostri connazionali curano l’alimentazione arricchendola di cibi ricchi di vitamine, mentre una percentuale, seppur minima, ricorre al vaccino antinfluenzale.
Di certo, le categorie a rischio, quindi le persone fragili, gli anziani over 65, i bambini e i malati cronici, dovrebbero proteggersi per evitare che l’influenza dia origine a complicanze.
Certo, a volte non evita completamente la malattia, ma sicuramente ne attenua i sintomi e il rischio di complicanze.
ASCOLTATE IL VOSTRO MEDICO.
Fortunatamente, in Italia, le farmacie possono vendere i cosiddetti farmaci di automedicazione che, senza obbligo di ricetta, vengono ampiamente utilizzati dai cittadini che ne completando l’efficacia bevendo del brodo caldo, tè, tisane e spremute.
Evviva “i rimedi della nonna”. Che però non bastano. Riposatevi: sembra un consiglio banale, ma non lo è.
Sospendere la nostra corsa quotidiana, sembra un sacrificio, ma come dice Pregliasco: “In caso di contagio, non bisogna fare gli eroi, il riposo resta un’arma fondamentale per aiutare l’organismo a sconfiggere i virus. L’uso dei farmaci senza obbligo di ricetta deve servire ad attenuare i sintomi senza azzerarli, consultando il medico se le cose non migliorano dopo 4 – 5 giorni».
E gli antibiotici? Attenzione, perché questi farmacicombattono soltanto le infezioni batteriche mentre l’influenza stagionale e il raffreddore non sono causati da batteri, ma da virus, per cui gli antibiotici sono inutili e non vanno assolutamente impiegati, soprattutto senza il consulto di un medico.
Anzi, l’uso degli antibiotici può essere anche dannoso: alterando la flora batterica delle prime vie respiratorie, può aumentare il rischio di una superinfezione di un microrganismo resistente.
Quando, allora, utilizzarli? Saranno i medici a seguito di una visita medica, a prescriverli.
Non sostituitevi a chi è competente in materia.
P.S. Che rapporto avete col vostro medico curante? Cliccate qui per scoprirlo.