Innovazione tecnologica in medicina. Concordate con l’affermazione secondo la quale l’innovazione tecnologica ha cambiato il rapporto degli italiani con la propria salute?
INNOVAZIONE TECNOLOGICA: WEB E MEDICINA.
Perché ormai, con whatsapp o le e-mail si ha un rapporto sicuramente più continuo, ma anche più virtuale, col proprio medico curante.
Sarà capitato anche a voi di inviare un messaggio allo specialista per chiedere delucidazioni su valori degli esami del sangue, o per capire se sia meglio un farmaco o piuttosto di un altro.
Tuttavia, oggi il web è diventato il vero punto di riferimento per tutte le generazioni, sicuramente dei nativi digitali, ma anche dei senior che non hanno perso tempo a digitalizzarsi.
LA PERCEZIONE DEL BENESSERE.
E’ stata condotta di recente la ricerca “Salute 4.0: curarsi nell’era digitale, generazioni a confronto” commissionata da BNP Paribas Cardif, e condotta dall’istituto di ricerca Eumetra MR, per indagare la percezione dei cittadini maggiorenni sul fronte di benessere e salute, ma anche aspetti come l’ipocondria, la spesa per la salute, il web e le fake news, la privacy e la sicurezza, il ruolo dell’innovazione tecnologica e privato per tutelare le famiglie.
Cosa l’importanza del settore assicurativo è emerso?
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LA GENERAZIONE Z.
Anzitutto, in linea generale, una buona quota degli intervistati dichiara di sentirsi in ottima salute, soprattutto la Generazione Z, ma non in perfetta forma, indipendentemente dall’età.
Strano, vero? Eppure sono i senior a dichiarare un migliore stato di benessere percepito rispetto alle altre generazioni, tra le quali è molto diffusa l’ipocondria.
Pensate che in Italia sono circa 9 milioni le persone maggiorenni che presentano un atteggiamento ossessivo medio-alto: la conseguenza diretta alla convinzione di non stare in salute è l’aumento della spesa per prestazioni o per l’acquisto di medicinale a pagamento.
Ma come mai si è sviluppata questa preoccupazione, a tutti gli effetti un disturbo psichico?
LE RESPONSABILITA’ DEL WEB.
L’innovazione tecnologica e il web soprattutto, hanno la loro responsabilità: se in occasione di un problema di salute accertato ci si rivolge principalmente al proprio medico, di fronte ai primi sintomi, invece, ci si informa, in primo luogo, in rete, per farsi un’idea.
Pur consapevoli della scarsa attendibilità della fonte, gli internauti pensano di saper distinguere una fake news. Presuntuosi, visto che, nonostante tutto,il 29% del campione è “caduto”, almeno una volta, in una “bufala” del web.
A voi è mai capitato di consultare dottor Google? Siete mai incappati in una falsa informazione? Web a parte, voi cosa pensate delle varie App, utili per la gestione di alcune patologie come, per esempio, il diabete, e la condivisione dei dati della cartella clinica?
Anche questo è un aspetto del rapporto con la tecnologia e l’innovazione. E pazienza se i rapporti umani vanno a farsi benedire.
Nel dubbio, guardatevi Il Medico della Mutua, con Alberto Sordi.
P.S. Cellulari, tablet… Insomma quella di oggi è definita generazione lookdown. Cliccate qui per scoprire perché.