Soffrite di gonfiori, di bruciori o, peggio ancora per chi vi sta accanto, di alitosi o di flatulenza? È molto probabile che sia la flora batterica alterata del vostro intestino.
Flora batterica alterata: la disbiosi.
In genere, la disbiosi è provocata da un’alimentazione scorretta, ma anche da stress, senza trascurare le infezioni.
Come possiamo intervenire per risolvere questi fastidi di flora batterica alterata? Se non si tratta di manifestazioni patologiche o di intolleranze alimentari, vale la pena affrontare il problema a monte, cercando di ricostituire la ricchezza della microflora intestinale.
Ormai è assodato che, finché perdurano i problemi legati all’intestino, anche l’umore ne risentirà. Vediamo allora di svoltare.
Non trascurate i fastidi perché si rischia che la disbiosi, a livello d’intestino tenue, si estenda al colon provocando dissenteria, scariche, ma anche crampi e un cattivo assorbimento dei nutrienti che assumiamo attraverso il cibo.
Cosa si potrebbe fare per migliorare l’efficienza dell’intestino?
Magari, iniziare controllando meglio l’alimentazione e trovando la retta via: eliminiamo i cibi spazzatura o, meglio, nominati più semplicemente alimenti killer.
Stiamo, poi, attenti a non eccedere con le proteine, a limitare i grassi, ma anche i carboidrati, mentre via libera a fibre, attraverso il consumo di frutta e verdura, e, non ultimo, “aprite le dighe”, nel senso di bere molto: acqua, tisane, centrifugati, spremute.
Certo, per ristabilire l’equilibrio compromesso, i probiotici, conosciuti ai più come fermenti lattici, rappresentano un valido aiuto.
L’Aloe Vera.
Sappiate che se il disturbo ha già sconfinato coinvolgendo il colon, ai fermenti lattici occorre associare anche i prebiotici per favorire la crescita dei batteri buoni.
Siamo nell’era della nutraceutica e tra i rimedi per la disbiosi intestinale che provengono dalla natura, l’Aloe Vera gioca un ruolo fondamentale.
Quale tipo di Aloe scegliere?
Va bene, ma quale Aloe? Mica sono tutti uguali. Occorre saper scegliere orientandosi verso il succo di Aloe che, subito dopo la raccolta, viene stabilizzato; altrimenti, rischiamo di bere acqua fresca.
I contenuti di vitamine A, B12, B1, il calcio, il fosforo, il magnesio, ma anche il ferro, lo zinco e altri minerali, devono essere garantiti. Inoltre, facciamo attenzione, perché nel succo di Aloe Vera rischiamo di trovare anche l’aloina, una sostanza tossica.
È importante cercare la migliore Aloe Vera da bere, che abbia un contenuto di aloina minimo, se non nullo, e che abbia proprio la certificazione IASC (International Aloe Science Council).
Inoltre, state all’occhio perché è importante anche il contenitore del Succo di Aloe. Diffidate da quello in PET perché, per quanto sia, è tossico, non è biodegradabile e non preserva il contenuto originario del succo, in quanto permeabile all’ossigeno che altera la composizione della sostanza contenuta.
Rispettiamo la nostra salute e anche l’ambiente: mi sembra che ora abbiate le informazioni necessarie per ristabilire il vostro benessere.
P.S. Già che siamo, ecco qualche altra curiosità sull’alimentazione. Leggete qui.