Leishmaniosi e altre malattie per i nostri amici pelosi. Si parla tanto di cambiamento climatico e di come questo fenomeno possa colpire anche gli animali domestici.
Pensiamo, infatti, a come sarà favorito lo sviluppo e la sopravvivenza di parassiti, quindi zecche e pulci, ma anche zanzare, responsabili d’infinite malattie come la filaria, ma anche, per l’appunto, la Leishmaniosi.
LEISHMANIOSI: PREVENZIONE E CONTROMISURE.
Già, perché come dice il dottor Mauro Cervia, presidente e cofondatore, con il collega Fabio Borganti, della Onlus Amoglianimali: “Prima di andare in vacanza col proprio amico a quattro zampe, le persone dovrebbero conoscere la patologia canina, proprio per adottare le misura più opportune per evitarla, facendo, anzitutto, prevenzione”.
Ma cos’è la Leishmaniosi? “Si tratta di una malattia parassitaria del cane molto grave e a volte fatale causata dal protozoo Leishmania infantum.
Basta una puntura dei cosiddetti “pappataci”, difficilmente individuabili per la loro dimensione ridotta e perché non emettono nessun ronzio: dal tramonto all’alba, a partire dai primi caldi fino all’autunno inoltrato, questi pappataci vanno a caccia di sangue del quale si nutrono”.
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IL CAMBIAMENTO CLIMATICO
Di certo il cambiamento climatico ha contribuito ad ampliare la mappa delle zone più colpite dai Flebotomi o pappataci, tanto che se una volta le aree più a rischio erano quelle più a sud e costiere, oggi la Leishmaniosi si è diffusa anche in zone collinari, come nelle Marche ed entroterra dell’Emilia Romagna, ma anche in regioni più a nord, come il Piemonte, la Lombardia, il Veneto e anche il Trentino Alto Adige, il Friuli Venezia Giulia e la Valle d’Aosta. Incredibile, ma vero, purtroppo.
Come afferma Cervia: “La leishmaniosi si manifesta solo nei soggetti con un sistema immunitario debilitato.
E, attenzione, perché la malattia viene trasmessa attraverso la puntura dei pappataci e non direttamente da cane a cane o da cane a uomo”.
C’È PERICOLO PER L’UOMO?
Ebbene sì, anche l’uomo può essere vittima di Leishmaniosi, se e solo se, punto da un parassita infetto.
Ma tornando ai nostri amici a quattro zampe, ci sono dei segni inequivocabili che lasciano sospettare che il nostro amico fidato abbia contratto la malattia?
“Quando l’animale comincia a dimagrire, a manifestare stanchezza, a perdere pelo e ad avere della forfora, senza trascurare la crescita veloce di unghie, la perdita di sangue dal naso e ingrossamento dei linfonodi, con la presenza di ferite sulla pelle, conviene portare il cane da un veterinario. Di certo, come per gli uomini, prevenire è meglio che curare.
Dunque, un efficace e specifico antiparassitario e un trattamento vaccinale, garantiscono la massima protezione al cane”.
Certo che occorre anche adottare certe precauzioni come, ad esempio, limitare le passeggiate serali del cane, tenerlo al riparo nelle ore notturne e, perché no, applicare alle finestre anche delle zanzariere a maglie fitte: l’estate sarà di certo più piacevole.
A questo punto buona vacanza a voi e ai vostri amici.
P.S. Avete ancora dubbi sull’importanza di avere un animale domestico? Leggete qui per approfondire.